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Le nostre foto personali, a volte troppo, ingrassano i siti “amatoriali”

Vogliamo qui trattare un tema abbastanza “scabroso”, ma non per questo peregrino: quello delle foto personali, a volte troppo, diciamo delle foto “intime” che stanno diventando sempre più frequenti, grazie alle fotocamere digitali ed ai supporti digitali; l’imbarazzo che avrebbe provocato portare a sviluppare in rullino della buona vecchia e cara pellicole, se avesse contenuto foto troppo personali, sarebbe stato decisamente un freno inibitore in questo senso; ma con l’avvento della fotografia digitale ognuno può scattare “ricordi” dei propri momenti di vita più intimi senza timore di doverli esporre necessariamente a terzi.

In questo, non c’è assolutamente nulla di male, anzi; si può dire che la libertà che nasce dall’era digitale è sicuramente più ampia di quella della vecchia vita analogica che imponeva relazioni con terzi fornitori di servizi; tuttavia la libertà digitale ha un prezzo, che è sempre quello della sicurezza dei dati, in questo caso delle nostre foto e dei nostri video personali.

Il web pullula di siti “amatoriali”, parliamo di siti a contenuto erotico, con le fotografie di persone comuni; i vari tube a contenuto hard si sono moltiplicati negli ultimi anni e resta una delle risorse della rete che vanta il maggior numero di accessi; fin qui nulla di male, ripetiamo; se le foto contenute nei i siti, se i video presenti in streaming appartengono a persone che hanno liberamente con il proprio consenso accettato il gioco dell’esibizionismo, nulla questio, la libertà si esprime in tutti i modi.

Ma molto spesso, le foto ed i video presenti, sono postate da terzi che ne sono entrati in possesso nei modi più svariati: grazie ad una scheda SD lasciata ad un fotografo, da cui con un semplice “undelete” si possono recuperare anche le foto ed i video cancellati; grazie ad un computer portato in assistenza tecnica, da cui sono stati sottratti o recuperati ancora una volta dati cancellati; grazie al ritrovamento di una videocamera, di una macchina fotografica, di un telefonino smarrito (eventualità quest’ultima che ha messo in imbarazzo anche persone molto famose del jetset internazionale) e così via.

Inoltre può capitare che noi non siamo “individualmente” gli esclusivi custodi di questo materiale, ma che esso sia in possesso anche magari del nostro partner attuale o precedente, il quale può averlo volontariamente inviato in internet per “vendetta” (sono numerosissimi i siti web in inglese del genere basta cercare “ex girlfriend revenge”), o semplicimente per gusto, o magari è stato “derubato” anch’egli dei dati che ci ritraevano e riprendevano.

Le foto ed i video che entrano in rete sono difficilissimi da rimuove; finchè essi sono presenti su portali “seri” ovvero “famosi”, in genere basta inviare un’email al supporto del sito, o direttamente all’utente che ha effettuato il post, il tutto attraverso apposito form, per farli rimuovere. In genere, per non incorrere in eventuali azioni anche di natura penale, i servizi di hosting di questo materiale (che esplicitamente nei propri termini e condizioni non si assumono responsabilità sul materiale postato dagli utenti) provvedono a rimuoverlo, senza difficoltà di sorta ed in tempi ragionevoli, in genere meno di una settimana.

Molto più complicato è rimuover foto e video dai diversi circuiti di peer 2 peer, ovvero del file sharing che avviene direttamente tra computer di privati; in questo caso è bene rivolgersi a professionisti del mestiere, o avendone tempo e voglia, cercare di contattare (c’è sempre il modo) il computer dove i file risiedono quando questo è in condivisione, nella speranza che il proprietario dello stesso rimuova (ed in genere lo fa immediatamente) non appena abbia avuto notizia della modalità con cui il materiale è entrato in circolazione;  i più diffusi sistemi di P2P da emule a DCC consentono la possibilità di inviare messaggi istantanei agli indirizzi IP che ospitano i file: quindi bisogna solo sperare che i destinatari leggano il messaggio!

Ad ogni modo, sebbene soprattutto gli italiani stentino ad ammetterlo, il fenomeno delle foto e dei video intimi è in discreto aumento; circa il 30 per cento degli italiani ammette di aver fatto foto e video osè almeno una volta, contro il 60% della media statunitense. Come si può capire quindi il materiale potenzialmente pericoloso a disposizione di malintenzionati è in deciso aumento.

Possiamo di seguito solo dare alcuni consigli, forse banali, ma come dicevano i latini “repetita juvant”. Sarebbe bene conservare le proprie foto e video personali in file compressi protetti da password, onde evitare un facile accesso dall’esterno agli stessi; nel momento in cui si decomprime un file, però, tutte le foto e video in esso contenute vengono appoggiate in una directory temporanea, e solo successivamente estratte nella cartella di destinazione; questo procedimento rende recuperabili tutte i dati contenuti, attraverso un semplice programma di undelete (ce ne sono in commercio a 30 dollari di ottimi, come Active Udelete o R-Studio); per evitare questa eventualità sarebbe bene procedere una una cancellazione “profonda” dei dati dal nostro hard disk e dai nostri supporti digitali, e soprattutto dello spazio vuoto (che sembra vuoto, ma contiene tutti i dati cancellati): tale procedura prende il nome di “wiping”; per effettuare questo tipo di cancellazione, che richiede spesso ore di elaborazione, sono in commercio programmi appositi, come ad esempio R-Wipe & Clean.

Speriamo che queste poche righe possano servire per farvi essere più prudenti!